Salute: italiani favorevoli al digitale

Una ricerca realizzata in cinque paesi da VMware, una software house multinazionale leader nelle tecnologie per il cloud e la virtualizzazione, certifica che gli italiani non sono affatto restii a utilizzare l'ICT (information communications technology) per la tutela della salute e la cura delle malattie.

Secondo l'indagine, il 45% dei nostri connazionali (44% a livello europeo) non sono contrari a sostituire consulti medici in presenza con visite online. Ben l'88% del campione si è definito o "digitalmente curioso" o "esploratore digitale", il che indica una fiducia circa gli effetti positivi delle tecnologie ICT nei confronti della gestione della salute.

Interessante notare che il 61% ha affermato di essere felice se le tecnologie digitali possono permettere a famigliari con malattie croniche, o di lunga durata, di vivere il località lontane dai medici e dalle strutture sanitarie ma che consentono di godere di una maggiore qualità della vita. Questo se le tecnologie sono in grado di prevedere - attraverso metodologie di elaborazione intelligente dei dati - quando il familiare dovra tornare per sottoporsi alla prossima visita o terapia.

Per concludere, il 73% degli intervistati italiani del sondaggio VMware ritiene che le tecnologie digitali hanno il potenziale per ridurre la diffusione del Covid-19. Il 57% pensa che possano contribuire a diminuire il rischio di sottoporsi a interventi chirurgici invasivi nell'arco del prossimi cinque anni. Il 61% ha fiducia che possano contribuire al miglioramente della qualità della vita delle persone vulnerabili, come anziani e disabili.



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