L'eye-tracking debutta a Tog

Grazie a un finanziamento raccolto dalla società di cosmetici naturali venduti con party a domicilio Just, la fondazione di riabilitazione per bambini con gravi danni cerebrali Tog (Together To Go Onlus) di Milano potrà presto aggiungere alle proprie tecnologie d'uso quotidiano dei sistemi di eye-tracking.

Di che cosa si tratta? Di postazioni costituite da pc, puntatori oculari e appositi software, che permettono di comprendere - analizzando i movimenti degli occhi dei bambini che non riescono a comunicare con la parola o la scrittura - le emozioni dei piccolo paziente e di avviare (se possibile) con lui dei percorsi di tipo cognitivo. Ogni piccolo paziente resterà sempre un caso a sé, ma nella maggior parte dei casi le terapie basate sull'eye-tracking utilizzeranno dei software che permettono di mostrare al bambino immagini e altri contenuti adatti a suscitare in lui un interesse e indurlo a muovere gli occhi per spostare la propria visione da un oggetto all'altro secondo degli schemi e determinate velocità che poi, con un'altra parte di software, verranno analizzate per comprendere le emozioni, il progresso dello sviluppo cognitivo e instaurare una qualche forma di comunicazione.

L'uso dei puntatori oculari non è una novità assoluta, essendo questa tecnologia già stata sviluppata decenni fa da istituzioni come, per esempio la Nasa e enti militari. Solitamente, però, in ambito sanitario oggi troviamo sistemi basati sulla tecnologia dei puntatori oculari soprattutto nei centro di riabilitazione rivolti a pazienti adulti con malattie neurodegenerative quali la Sla. Si tratta, in questi casi, di sistemi molto costosi, acquistabili solo da ospedali e strutture di cura e riabilitazione, e utilizzati con software pensati per gli adulti, il loro pensiero e le loro precedenti capacità.

Per sfruttare l'eye-tracking con i bambini che hanno patologie di tipo neurocerebrale in iniziate in epoca prenatale o dopo la nascita, sono necessari software appositamente pensati per loro. Al Tog, per esempio, hanno previsto di utilizzare delle applicazioni basate sulle logiche dei giochi. Del resto, Un altro obiettivo è quello di iniziare le terapie il prima possibile, quando il sistema cerebrale è più plastico: ovvero in età pre-scolare.

Per fortuna, i tipi di puntatori oculari che oggi possono essere utilizzati, e il resto dell'hardware, hanno prezzi ormai contenuti, grazie al lavoro di ricerca e sviluppo e la produzione con economie di scala che hanno intrapreso negli ultimi anni i produttori di videogiochi. Il che non vuol dire che un sistema di eye-tracking del tipo di cui stiamo parlando sia un "gioco" in senso dispregiativo: basti pensare che al progetto di Tog, che ha vinto il bando dello scorso anno di Just, collabora come partner scientifico la Fondazione Mondino, Istituto Neurologico Nazionale di Pavia, un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). A essere impegnato presso questa Fondazione è in particolare il suo Centro di Neuroftalmologia dell’età evolutiva, un punto di
riferimento a livello nazionale per la diagnosi e la riabilitazione dei disturbi
visivi per soggetti da 0 a 18 anni.

Già individuati i tipi hardware necessari, ora il tema più pressante per i responsabili dell'iniziativa presso Tog è individuare i software più adatti, eventualmente promuovendone lo sviluppo in collaborazione con il mondo dell'università.

Tog - che attualmente ha in cura 114 bambini inviati da grandi strutture sanitarie di Milano quali Besta, Buzzi e Mangiagalli, cui si aggiunge il San Gerardo di Monza - ha da tempo avviato collaborazioni con l'accademia di belle arti Naba e la scuola di design Domus Academy, entrambe di Milano.

In quanto Onlus, Tog vive anche grazie alla generosità delle imprese (che in alcuni casi hanno donato anche alcuni oggetti molto utili) e dei cittadini. Nella sezione Dona del sito www.togethertogo.org è possibile effettuare donazioni, anche specificando il tipo di pacchetti di terapie che si desidera sostenere. Si può sostenere la Fondazione anche con la destinazione del 5x1000 in occasione della dichiarazione dei redditi. Basta indicare il codice fiscale 97608390155.

Riccardo Cervelli (riproduzione riservata)



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